Non avrei potuto non scrivere questa notte, in questa notte con gli occhi lucidi , con le lacrime che escono per quei sogni infranti, per quell’età così giovane strappata da una tragica fatalità. Proprio nel mio ultimo post mi trovavo a parlare di quanto non fosse concepibile essere strappati dalla vita così, ancora sognanti di progetti da realizzare. Quelle ragazze, avevano i loro sogni, probabilmente come me hanno anche lottato per voler raggiungere il loro desiderio. Ognuna di loro avrò avuto le sue motivazioni per inseguire la sua meta. Mi piace sapere come dietro a quelle foto, a quegli occhi, c’era una vita, la loro vita ricca di speranze, di un futuro, di quella voglia,uguale alla mia , nel voler vivere a mille, di voler raccontare, di voler viaggiare, di voler scoprire, di tornare diverse, cambiate. Nove volte su dieci dietro ad ogni adulto che vive all’estero c’è un ragazzo totalmente cambiato da un erasmus perchè quel viaggio cambia davvero la vita.
E’ veramente agghiacciante pensare di potersene andare via così banalmente, scioccamente colpevoli solo di voler conoscere qualcosa di nuovo, colpevoli di essere assetati da curiosità, da intraprendenza, da coraggio, da tutto ciò che a 20 anni ti spinge a tentare verso quel qualcosa di sconosciuto.
Non posso non rivolgere un pensiero e non essere vicina a quel dolore straziante delle loro famiglie dove quell’ultimo saluto magari risalente a svariati mesi fa, sarebbe dovuto essere un saluto per partire per una bella esperienza di vita erasmus,non un saluto d’addio. Queste ragazze stavano costruendo un mattone per il loro futuro, stavano investendo il loro studio, le loro energie, le loro risorse, per il loro domani…per poter scrivere il quel benedetto curriculum questo step di vita sperando che fosse valso a qualcosa, ma male che vada se non fosse servito lavorativamente parlando, sarebbe servito a loro stesse , alla loro crescita.
E’ da li, da quel viaggio ,che mi sono chiesta cosa davvero volessi fare, è da li che la testardaggine è venuta fuori, i progetti hanno presa forma, è da li che ho iniziato a capire cosa significasse Sacrificio, cosa significasse non avere mamma o papà accanto, ho capito cosa volesse dire rimboccarsi le maniche perchè non conosci nessuno, che cosa significasse andare in un ospedale e non essere spagnolo. Capì che cosa volesse significare la vita da sola….senza qualcuno che fosse li a dirmi cosa fare e cosa no.
Non rigrazierò mai abbastanza per aver avuto questa oppurtunità perchè se oggi sono così e se oggi ho deciso di puntare su di me e su quello che voglio e sui miei sogni è perchè ho avuto la possibilità di capirlo grazie a quel trampolino di lancio.
Ho sognato così tanto la Spagna che la sento ormai mia, la sento la mia seconda casa, che parlare spagnolo mi fa ancora strano perchè se non mi fosse successo non ci avrei mai creduto, che andare in giro e capire ormai la gente mi fa sentire parte di qualcosa di più grande di me, ma sopratutto che lavorare qua è davvero quello che mai avrei potuto credere o immaginare in vita mia.
La Spagna care ragazze, sarebbe dovuta essere la vostra meta dei sogni, la meta che avreste avuto impresso come un marchio , dove sareste tornate ancora e ancora e ancora perchè anche per voi sarebbe diventata quella mamma che culla un figlio tra le braccia. Questa notte questa amata mamma vi abbraccia strette più che mai, perchè proprio qui, dove tanto volevate vivere, proprio qui avete perso la vostra meravigliosa e preziosa vita. Quella mamma oltre che piangere continuerà a stringervi per sempre, perchè ha perso delle stelle preziose, delle stelle che amavano una terra non loro, ma proprio in questa terra stavano investendo qualcosa sula scia della lora vita.